Riparte la stagione espositiva della Galleria CerriArte con la mostra “MITI PARALLELI” . Percorsi di Mitologia contemporanea nella scultura di Claudio Nicoli .

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Dal 26/03/2013Al 22/04/2013

Riparte  la stagione espositiva della Galleria CerriArte con la mostra “MITI PARALLELI” .  Percorsi di Mitologia contemporanea nella scultura di Claudio Nicoli .

MITI PARALLELI  DAL 1 AL 14 APRILE 2013 , LOGGE DELLA MERCANZIA PIAZZA GRANDE MONTEPULCIANO SI
Percorsi di mitologia contemporanea nella scultura di Claudio Nicoli .
"Cercate di ricongiungere il divino che è in voi con il divino che è nell’universo”. Plotino

Oggi abbiamo perduto l’accesso immediato alle grandi realtà del mondo spirituale, ed a questo appartiene tutto ciò che è squisitamente mitologico; si è finito per credere che la ragione dovesse scacciare il Mito e questa concezione, come potenza visionaria su noi stessi e sul nostro destino, è andata svanendo. In un periodo pieno di incertezze come il nostro, è emersa l'esigenza di ricollocare il Mito quale fondamento primordiale a cui ancorarsi e presso il quale dare pace alle proprie ansietà. Il Mito è memoria di tutti gli uomini, è una sintesi simbolica del nostro passato, una mappa interiore di archetipi dell’inconscio collettivo e fonte d’ispirazione per le azioni future: è la materia stessa di cui è costituita la nostra anima ed è stato proprio il padre della Psicanalisi, Freud, ad affermare, attraverso Edipo, che l'essenza della psiche è il Mito.
Ognuno di noi incarna un’idea di se stesso e l’imitazione dei gesti paradigmatici opera un aspetto positivo : forza l’uomo a trascendere i suoi limiti, lo obbliga a situarsi accanto agli dei ed agli eroi per poter compiere le loro gesta . Direttamente o indirettamente il Mito opera un “elevazione” dell’uomo - Hillman in “Intervista su amore, anima e psiche “. Ma i miti non costituiscono mai un paradigma assoluto, concluso, ci offrono sempre la possibilità di scegliere tra più chiavi lettura, ci permettono di valutare dall’interno e dall’esterno, secondo un’ ottica positiva o negativa, mai quindi definita e ben si prestano nel contemporaneo ad interpretazioni attualissime di approfondimento psicologico.
L’antica capacità di penetrare nella psiche umana esaspera nei racconti mitici gli aspetti più scabrosi, più brutali, ma altrettanto ne esalta archetipi meravigliosi : l’anelito verso Dio insito nel volo di Icaro ( Nicoli, bronzo del 1996) in parallela lettura rappresenta la disobbedienza verso il padre e verso le leggi che mantengono la distanza tra l’ umano e il divino ma anche la volontà di superare il confine che li divide. Il Minotauro ( bronzo del 2011) è il frutto della colpa dei suoi genitori : essere brutale, feroce ma al contempo vittima e schiavo di questo suo dimorfismo assoluto, metà uomo e metà animale. Altrettanto tristissima e disperata è la figura della sorella Arianna ( anch’essa parte dell’opera ) che si fa carico della sua uccisione, decidendo così di amputare da se stessa quella parte che per sangue le appartiene; figura quindi fortemente complessa, oscura, tragica e nel contempo modernissima . Anche Ulisse, eroe caro al Maestro, è dai molti volti e sicuramente non tutti positivi: è l’uomo che non riesce a porsi un traguardo finale, quindi condannato dalla sua stessa irrequietezza ad un eterno peregrinare; profondamente egoista, non esita a sacrificare i compagni di viaggio, la moglie ed il figlio per i suoi scopi; in battaglia, con l’inganno, procura la caduta di Troia e si appropria delle armi di Achille sottraendole a chi ne avrebbe avuto maggiore merito; incapace di darsi in amore, nonostante le numerose avventure, è in effetti incapace di amare, incapace di superare il proprio ego e di sacrificarsi per chiunque . La dualità mitica si presenta anche nella figura di Penelope: moglie fedele a oltranza capace di resistere all’assalto dei Proci e protesa a difendere il proprio regno più che il proprio onore .
Nelle opere di Claudio Nicoli rivive appieno la forza evocatrice del Mito in una personale interpretazione psicologica dell’uomo contemporaneo.
“Ha grande potere evocativo, non solo colui che vive una data mitologia ed agisce di conseguenza, ma anche ogni autentico narratore di miti, creatore o resuscitatore di mitologia” K. Kerényi

 

 

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